Ross è un mercante tormentato da un forte senso di insoddisfazione.
I giorni scorrono lenti e vuoti sul pianeta Halsey che, intanto, versa in un forte stato di
decadimento.
Il protagonista sembra essere l'unico a soffrire della cosa, non accettandola completamente e sognando, un giorno, di poter fuggire a bordo di una di quelle grosse navi stellari capaci di viaggiare per secoli.
Ross per una serie di circostanze si ritroverà proprio a pilotarne una, vecchia di 1400 anni e capace di raggiungere istantaneamente ogni angolo della galassia viaggiando a velocità superiore a quella della luce.
L'astronave è sempre rimasta nell'atmosfera del pianeta Halsey, celata da una misteriosa società interplanetaria che affida a Ross non solo la custodia del potente mezzo ma anche una missione da compiere: visitare i vari pianeti colonizzati dall'uomo per scoprire le ragioni che li hanno portati alla decadenza e all'isolamento reciproco.
Da questo momento prenderanno vita una serie di eventi che porteranno il protagonista e
qualche comprimario verso la soluzione del grande enigma.
Nonostante le premesse da brillante space opera, "Frugate il cielo" in realtà è un romanzo di
social sf scritto nel 1956 da quella che oggi è considerata la coppia chiave del sottogenere, Frederik Pohl e Cyril M.Kornbluth.
Siamo quindi di fronte ad un'opera storicamente importante che è giusto celebrare,
ripubblicare, tramandare ecc..
Purtroppo però, come spesso accade, tutto questo non è sinonimo di qualità.
Il romanzo si fa leggere, lo spessore degli scrittori è innegabile, l'idea di base è
sicuramente solida, ancora attuale e a tratti affascinante mentre il protagonista è ben
caratterizzato.
L'arrivo dell'astronave su Halsey, poi, mi ha a dir poco emozionato.
Tutto questo non basta però a colmare l'enorme lacuna data dall'ingenuità di molti
passaggi, a volte veramente sbrigativi ed inverosimili.
Forse è proprio questo il vero passo falso commesso dagli autori, ovvero il calcare un po'
troppo la mano nel cercare di mettere in evidenza certi contenuti perdendo il controllo della
situazione e scadendo nel ridicolo.
La lettura a tratti noiosa, poi, lascia con l'amaro in bocca svelando una certa fretta
nell'arrivare subito al nocciolo della questione.
Strutturato così "Frugate il cielo" non è tra le opere migliori che mi sento di consigliarvi
risultando di fatto un romanzo piuttosto forzato e inconsistente.
Note bibliografiche :
In Italia il romanzo è stato pubblicato da Mondadori nel n.305 e 624 di “Urania”, nel n. 110
dei “Classici Urania”, all’interno di “Millemondi Speciale Estate 1999″ e nel n. 120 di
“Urania Collezione”.