10.000
anni nel futuro: Alex Benedict è un semplice commerciante di
antichità che si imbatte casualmente nel ritrovamento di una strana
stele incisa con dei caratteri sconosciuti.
Le
vicende narrano di come l'oggetto, inizialmente quasi snobbato poiché
ritenuto di scarso interesse, diventi improvvisamente il centro di
una contesa dai risvolti a tratti mortali.
Parallelamente,
le ricerche sulla vita dell'archeologo scomparso Somerset Tuttle
(vecchio proprietario della stele) porteranno i protagonisti a
chiedersi se sia davvero la razza umana la sola a popolare
l'universo.
Jack
McDevitt è uno scrittore di fantascienza piuttosto famoso negli
Stati Uniti, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti come il
“Premio John W.Campbell”
nel 2004 e il “Premio
Nebula” nel 2006, ma che qui
in Italia è stato pubblicato solamente tre volte a causa dello
scarso interesse per la fantascienza in generale e per la lunghezza
eccessiva delle sue opere che le renderebbero poco adatte a certe
collane da edicola, ormai rimaste le uniche in grado di venire
incontro a noi poveri appassionati lettori di fantascienza.
“Echo”
è un romanzo scritto bene, con alla base un'idea classica e
suggestiva, ma che in alcuni punti risulta un po' dispersivo a causa,
forse, del fallito tentativo dell'autore di rendere l'intreccio più
complesso.
L'opera,
comunque, sa custodire in sé diversi momenti di riflessione sul
rapporto uomo-universo, affrontati con una maestria tale da rendere
perdonabili certe lacune della narrazione.
Esistono
nell'universo altre civiltà oltre alla nostra? E quanto sono
evolute? E se noi umani fossimo semplicemente frutto della casualità?
Ci possono essere pianeti simili alla Terra? E se distante anni luce
da noi ci fossero altri uomini ignari dell'esistenza del nostro
pianeta?
Sono
molteplici le domande che McDevitt in maniera molto intelligente si
pone durante la narrazione, andando a impreziosire il romanzo con una buona dose di fascino e spessore.
Tirando
le somme, Echo è un'opera nel complesso interessante, a tratti un
po' forzata e dispersiva ma che tuttavia mi sento di consigliare
spassionatamente.
CURIOSITÀ
Per
chi non lo sapesse, Echo è stato pubblicato per la prima volta nel
2010 e rappresenta il quinto romanzo del ciclo di Alex Benedict. Del
suddetto universo letterario, formato da sei romanzi a sé stanti, fa
parte anche “Seeker”, pubblicato nel 2009 sul n.1546 di Urania.
Infine, a esaurire la breve lista delle opere di McDevitt tradotte in
Italia, troviamo “Il sonno degli dei” (Urania n.1340, 1998) dal
quale presero forma tutti i suoi successivi romanzi di archeologia
spaziale, vera e propria specialità di un autore assolutamente da
tenere d'occhio.
Bellissimo romanzo che riesce a restituire il sense of wonder della fantascienza dei tempi che furono. Ho avuto il piacere di intervistare Jack McDevitt un paio di anni fa e posso dirti che si è dimostrato una persona molto gentile e disponibile.
RispondiEliminaBeh, che dire... fantastico! Intervistare uno scrittore di fantascienza di quel calibro non è proprio cosa di tutti i giorni!
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