mercoledì 22 maggio 2013

Echo - Jack McDevitt



10.000 anni nel futuro: Alex Benedict è un semplice commerciante di antichità che si imbatte casualmente nel ritrovamento di una strana stele incisa con dei caratteri sconosciuti.
Le vicende narrano di come l'oggetto, inizialmente quasi snobbato poiché ritenuto di scarso interesse, diventi improvvisamente il centro di una contesa dai risvolti a tratti mortali.
Parallelamente, le ricerche sulla vita dell'archeologo scomparso Somerset Tuttle (vecchio proprietario della stele) porteranno i protagonisti a chiedersi se sia davvero la razza umana la sola a popolare l'universo.

Jack McDevitt è uno scrittore di fantascienza piuttosto famoso negli Stati Uniti, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti come il “Premio John W.Campbell” nel 2004 e il “Premio Nebula” nel 2006, ma che qui in Italia è stato pubblicato solamente tre volte a causa dello scarso interesse per la fantascienza in generale e per la lunghezza eccessiva delle sue opere che le renderebbero poco adatte a certe collane da edicola, ormai rimaste le uniche in grado di venire incontro a noi poveri appassionati lettori di fantascienza.
Echo” è un romanzo scritto bene, con alla base un'idea classica e suggestiva, ma che in alcuni punti risulta un po' dispersivo a causa, forse, del fallito tentativo dell'autore di rendere l'intreccio più complesso.
L'opera, comunque, sa custodire in sé diversi momenti di riflessione sul rapporto uomo-universo, affrontati con una maestria tale da rendere perdonabili certe lacune della narrazione.

Esistono nell'universo altre civiltà oltre alla nostra? E quanto sono evolute? E se noi umani fossimo semplicemente frutto della casualità? Ci possono essere pianeti simili alla Terra? E se distante anni luce da noi ci fossero altri uomini ignari dell'esistenza del nostro pianeta?
Sono molteplici le domande che McDevitt in maniera molto intelligente si pone durante la narrazione, andando a impreziosire il romanzo con una buona dose di fascino e spessore.
Tirando le somme, Echo è un'opera nel complesso interessante, a tratti un po' forzata e dispersiva ma che tuttavia mi sento di consigliare spassionatamente.

CURIOSITÀ

Per chi non lo sapesse, Echo è stato pubblicato per la prima volta nel 2010 e rappresenta il quinto romanzo del ciclo di Alex Benedict. Del suddetto universo letterario, formato da sei romanzi a sé stanti, fa parte anche “Seeker”, pubblicato nel 2009 sul n.1546 di Urania. Infine, a esaurire la breve lista delle opere di McDevitt tradotte in Italia, troviamo “Il sonno degli dei” (Urania n.1340, 1998) dal quale presero forma tutti i suoi successivi romanzi di archeologia spaziale, vera e propria specialità di un autore assolutamente da tenere d'occhio.

martedì 7 maggio 2013

La città nelle nuvole - Geoffrey A. Landis



In un futuro imprecisato, la colonizzazione spaziale, ben radicata e promossa esclusivamente da potenti industriali, ha trasformando l'universo in una vera e propria ultima frontiera per le più varie e disparate classi sociali.
All'interno di questo scenario si muovono i due protagonisti : Leah Hamawaka, studiosa di ecologia marziana, e il suo assistente David Tinkerman.
Leah viene invitata su Venere dal Sultano delle Nuvole, proprietario della maggior parte delle città galleggianti situate nell'atmosfera del pianeta, ed è da questo momento che la vicenda, tra azione, mistero e un pizzico di spionaggio, comincia a prendere forma svelando una società molto particolare e immersa in un ambiente fortemente suggestivo e accattivante.

La città nelle nuvole” è un romanzo breve, o un racconto particolarmente lungo, di “hard science fiction”, un sottogenere della fantascienza la cui colonna portante della narrazione è rappresentata da rigorose teorie scientifiche.
Landis oltre a essere scrittore è prima di tutto uno scienziato della NASA e questo, scorrendo le pagine della sua opera, si sente.
L'universo da lui ideato è talmente fantasioso e ricco di descrizioni dettagliate da appesantire a tratti la lettura. Anzi, a volte, si ha la sensazione che l'autore abbia un'immaginazione così grande da sfiorare i limiti fisiologici della scrittura, facendo rimpiangere la mancanza a fine volume di qualche schizzo esplicativo di supporto.
Il romanzo, stilisticamente, sa conquistare; sopratutto per quell'effetto “dissolvenza” tra un evento e l'altro che di fatto ha reso inutile qualsiasi divisione, in capitoli o paragrafi, del testo.

Volendo tirare le somme, siamo di fronte a un opera dalla pre produzione geniale e minuziosa, scritta straordinariamente bene ma che trova nella povertà dell'intreccio e in una certa fretta di voler arrivare alla “fine”, i suoi peggiori difetti.
A farne le spese troviamo anche i personaggi, dal grande potenziale ma il cui profilo psicologico viene solamente appena accennato.
“La città nelle nuvole” rimane un romanzo veloce da leggere, che sa affascinare quanto deludere ma che tuttavia consiglio a tutti quelli che vogliono accostarsi velocissimamente per la prima volta a un opera di “hard sf”.

EDIZIONI e CURIOSITÀ

“La città nelle nuvole” di Geoffrey A. Landis è stato finalista al "premio Hugo" e al "premio Nebula" vincendo il "premio Theodore Sturgeon".
Il romanzo, del 2011, è stato pubblicato in Italia da DelosBooks (Collana Odissea) sia nel formato cartaceo che digitale.

lunedì 4 marzo 2013

Il cerchio colpisce ancora!




Tempi duri per l'editoria! Sopratutto quando questa ricade in ambito fantascientifico.
E così la Mondadori corre ai ripari cercando di migliorare il più possibile la visibilità di certe sue collane. Dopo la serie regolare, infatti, anche Urania Collezione subisce un restyling notevole uniformandosi alla sorella maggiore.
Una gran perdita di stile a discapito delle bellissime copertine di Franco Brambilla, letteralmente fagocitate dallo spietato cerchio.
Ma se questo è il prezzo da pagare, per tenere in vita la collana, ben venga!
In fin dei conti è il contenuto quello che vale anche se per molti collezionisti non è così.


venerdì 1 marzo 2013

I pirati e l'astronave - Mike Resnick


Ed eccomi qua, finalmente, a recensire il secondo strepitoso capitolo della saga Starship scritta dal "pluridecorato" Mike Resnick.
Wilson Cole, dopo le vicende narrate nel primo romanzo della serie (Gli ammutinati dell'astronave, Urania n.1579), si ritrova a rivestire un ruolo, inaspettatamente complesso, come quello del pirata.
Una scelta, un po' azzardata, che lo porterà a vivere una serie di
avventure, a bordo dell'astronave Teddy R., in compagnia del suo  bizzarro e fedele equipaggio.

Durante la lettura si viene colpiti dalla lucidità con la quale l'autore porta avanti la narrazione, senza mai perdere di vista l'obiettivo principale del sano divertimento.
Come nel precedente capitolo, siamo di fronte a una "Space Opera" leggera, anzi leggerissima,  scritta con uno stile asciutto, diretto e ricco di dialoghi a dir poco strepitosi.
La cura nell'approfondimento psicologico dei personaggi, anche in funzione del loro interagire, è assolutamente pregevole. Su tutti spicca il protagonista Wilson Cole, sempre più autentico, imprevedibile e in continua evoluzione.

In definitiva, risalire a bordo della Teddy R. e ritrovare certe vecchie conoscenze è stato a dir poco emozionante. Davvero niente male per un romanzo dalle poche pretese.
In attesa del terzo capitolo, ampiamente introdotto nelle pagine finali del romanzo, non posso che augurarvi una buona e sana lettura.

EDIZIONE ITALIANA

- I pirati e l'astronave, collana Urania n.1591 (febbraio 2013), Arnoldo Mondadori editore.

giovedì 21 febbraio 2013

Seconda edizione del PREMIO STELLA DOPPIA

La notizia è fresca di giornata, Urania insieme al portale Fantascienza.com bandiscono la seconda edizione del "Premio Stella Doppia" dedicato ai racconti di fantascienza della lunghezza massima di 20 cartelle da 2000 battute.Qui di seguito il link con il regolamento.


http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/

martedì 19 febbraio 2013

Gli strani suicidi di Bartlesville - Fredric Brown

Questo, per gli estimatori di Fredric Brown, è un periodo particolarmente fortunato fatto di uscite imperdibili : dal n.67 di "Robot", con all'interno un dossier dedicato e accompagnato da tre suoi racconti (tra cui "La sentinella" del 1951), alla ristampa dell'antologia "Cosmolinea B-1" sulla rinnovata collana "Urania Millemondi". Ma chi era, dunque, costui? Molti lo ricorderanno come autore di romanzi indimenticabili, quali "Assurdo Universo" o "Marziani andate a casa" mentre altri come un vero e proprio specialista della narrativa lampo ,dove riversava tutta la sua raffinata creatività e le sue doti da scrittore di altissimo livello. In poche parole Brown è un autore indimenticabile, di quelli che non si dovrebbe mai smettere di celebrare. E come è giusto che sia anche questo blog, nel suo piccolo, lo vuole fare con una recensione di un romanzo del 1961 intitolato "Gli strani suidici di Bartlesville".



LA TRAMA

Un criminale alieno, colpevole di un oscuro delitto, viene inviato per mezzo di un raggio di forza sul pianeta Terra finendo nella tranquilla cittadina di Bartlesville. Le sue sembianze sono quelle di un guscio di tartaruga, privo di ogni capacità motoria, ma dal grande potere di impossessarsi della mente altrui. L'obiettivo della creatura, da subito svelato, è quello di scovare una mente geniale e raffinata che lo possa aiutare a costruire un marchingegno capace di farlo ritornare al suo pianeta d'origine. Ma l'interazione con il genere umano e animale gli è tutt'altro che facile a causa di un grosso limite che lo costringe a uccidere l'ospite di turno per poter passare da un corpo ad un altro. Da qui l'inizio di una serie di uccisioni che alla vista della comunità appaiono come strani suicidi ignorandone, ovviamente, il retroscena alieno. Sarà l'arrivo del prof.Staunton, dotato di grandi conoscenze scientifiche, e della signorina Talley, grande appassionata di fantascienza, a fare un pò di luce sui fatti.

Il romanzo è di matrice fantascientifica ma con forti venature poliziesche e a tratti un po' thriller. Stilisticamente è da manuale. Tutti gli ingredienti sono sapientemente dosati e mescolati.L'atmosfera è ben resa, l'idea di fondo (validissima e ben congeganta) sfruttata appieno, i personaggi ben caratterizzati e interessanti.L'interazione tra l'alieno e la società umana viene proposta con una lucidità unica mentre il finale, al cardiopalma, è assolutamente azzeccato e carico di contenuti. L'unica pecca rimane forse un inverosimile predisposizione dei protagonisti ad intuire troppo facilmente la natura aliena degli avvenimenti, ma la perfezione, si sa, non è di questo mondo. In defnitiva "Gli strani suicidi di Bartlesville" è un classico che non deve mancare sugli scaffali di ogni buongustaio della letteratura di fantascienza, ma non solo.

EDIZIONI ITALIANE

- Gli strani suidicidi di Bartlesville, collana Urania n.296 (dicembre 1962), Arnoldo mondadori editore
- Gli strani suidicidi di Bartlesville, collana Classici Fantascienza (aprile 1979), Arnoldo mondadori editore







lunedì 18 febbraio 2013

FANTASIA 3000

Quest'oggi vorrei segnalarvi un interessante iniziativa promossa dal forum "Verdecammino". Sto parlando di FANTASIA 3000, un vero e proprio contest a premi (totalmente gratuito) dedicato a racconti di genere fantastico non superiori alle 3000 battute. Qui di seguito il bando del concorso.

Buona fortuna a chiunque volesse partecipare e, ovviamente, buona scrittura!

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